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Affrontare ansia e stress con la bioenergetica

  • Affrontare Ansia e Stress con l'analisi Bioenergetica

È possibile recuperare il piacere attraverso l’analisi bioenergetica e le pratiche di respirazione. Solo ricollocando se stessi al centro del proprio spazio esistenziale, è possibile ritrovarsi.

 

L’analisi bioenergetica è una psicoterapia a mediazione corporea che mira ad implementare la capacità di sentire il corpo in modo da avvertire il senso di presenza a sé stessi e la conseguente capacità di orientarsi nella vita quotidiana con fiducia (Lowen A., 1969).

 

La bioenergetica mira a tarare la bussola emotiva interiore in modo da incrementare la capacità di fidarsi ed affidarsi al proprio “sentire” e, di conseguenza, nel favorire la capacità di discernere fra il piacere (come ciò che alimenta la vitalità del corpo) dai bisogni fittizi dell’ego che fondano la propria ragione d’essere nel desiderio di apparire, mostrare, dimostrare, ecc. (Lowen A., 1979).

 

Il piacere si manifesta attraverso un movimento espansivo che consente l’apertura, grazie anche al respiro e, di conseguenza, favorisce la possibilità di entrare in contatto con il corpo (Lowen A., 1984).

 

Il piacere è connesso al sentire e dunque è condizionato dalla capacità di riuscire a sciogliere blocchi emotivi e tensioni corporee, mentre l’Io è connesso all’immagine idealizzata e quindi insiste verso la costruzione di una adeguata rappresentazione di sé che, dovendo soddisfare certi parametri, sostiene atteggiamenti di ritiro, di chiusura e di controllo producendo di conseguenza ansia, senso di inadeguatezza e, di conseguenza dolore.

 

Dal punto di vista bioenergetico la paura può essere considerata come un’emozione che impedisce al corpo di provare piacere (Lowen, 1984).

 

Potrà sembrare insolito ma provare piacere vuol dire permettersi di lasciare andare, cedere, consentirsi di perdere il controllo. L’Io, che invece procede per immagini, non accetta di essere subordinato ai bisogni del corpo e reclama di avere il controllo sul corpo stesso.

 

Il piacere scaturisce di conseguenza dalla possibilità di rivelare le illusioni dell’Io.

 

Identificando i tentativi di manipolazione dettati dalle lusinghe dell’ego, superando la seduzione dell’Io e le sue tendenze ipertrofiche, è possibile prestare ascolto ai segnali del corpo, ai messaggi che costantemente con il suo linguaggio emozionale trasmette, alle sensazioni, lasciandosi guidare dalla sua “antica saggezza” (Lowen, 1979).

 

Mettere in moto questo processo non è facile perché occorre affrontare la “paura di cadere”, oltrepassare cioè il senso di perdita di una illusoria immagine di sé che deve essere costantemente nutrita dal desiderio di giungere al risultato ottimale, ad eccellere, al perfezionamento delle performance.

 

Arrendersi significa rinunciare ai propri schemi di controllo che coincidono con la struttura difensiva del carattere, intesa come armatura vera e propria, anche di tipo muscolare. E, così facendo, si esprime tutta l’ansia e la paura originaria che un tempo ha permesso di difendersi da una minaccia di natura emotiva. La difesa dà protezione e salva ma, chiudendo, cede al compromesso di dover rinunciare ad una porzione di vitalità corporea, anestetizzando la capacità di sentire ed essere spontanei.

 

La totalità delle esperienze dolorose organizzano le difese in maniera precisa ed ogni volta il meccanismo opera congelando di pari passo la capacità di provare emozioni. Così facendo, nel tentativo di proteggersi dall’angoscia e dal dolore, ci si distacca da esperienze emotivamente toccanti e si inibisce contemporaneamente la capacità di gioire (lasciarsi andare), vibrare (sciogliere tensioni), entusiasmarsi (poiché frenati dalla paura della possibile delusione conseguente).

 

Favorire il benessere vuol dire togliere il nutrimento a ciò che percepiamo come fonte di stress, vita irrealizzabile, frustrazione, noia ed abitudini non gratificanti.

 

La complessità si basa sul fatto che dentro ognuno di noi risiede una sorta di “pilota automatico”. Esso innesca schemi di comportamento e di pensiero ogni volta che compare un certo tipo di situazione solo per la ragione che sono comportamenti conosciuti, sperimentati, validati, al di là del fatto che siano poi fonte di sofferenza.

 

Queste modalità automatizzate accrescono, danno energia e forza alla difesa stessa, ovvero alla reazione originata da un’esperienza dolorosa intorno alla quale si sono impostati atteggiamenti disfunzionali.

 

La bioenergetica può aiutare a depotenziare, ovvero a togliere energia a tutto ciò che va a rinforzare la difesa stessa, impedendo al corpo di sentire ed esprimersi spontaneamente.

 

Arrendersi al corpo significa oltrepassare coraggiosamente la paura di sentirsi vivi. La paura blocca, irrigidisce provoca tensioni ed è tanto più intensa quanto meno la circostanza è nota. Individuare i blocchi e le contrazioni associati alla paura, consente di esercitarsi ad usare l’energia in modo da non accrescere più questo meccanismo ma dirigerla in modo diverso, stando non più in un ruolo difensivo ma espandendosi, andando fuori dalla posizione di difesa e tentare di ampliarsi (anche mediante la respirazione) sia verso il basso (radicandosi al suolo), sia slanciando (in avanti), accogliendo il rischio di cadere ed abbracciando la paura che ciò avvenga.

 

Sperimentarsi significa accettare la paura di cambiare ed il tentativo della paura stessa di tenere legati a modalità conosciute e familiare.

 

Procedere nonostante la paura in questo processo di disinnesco di un antico equilibrio faticosamente raggiunto ha a che fare con la destrutturazione ed una nuova ri-organizzazione degli elementi in gioco e, in un certo senso, corrisponde con l’accettazione che le cose non saranno più le stesse.

 

Occorre quindi considerare l’eventualità di dirsi addio, accogliere di dover lasciar andare parti di noi che per molto tempo ci hanno accompagnati e caratterizzati, fare i conti con la sensazione di perdita e quindi anche con la tristezza.

 

Tutto questo però conduce gradualmente a risintonizzarsi con se stessi; liberandosi delle sovrastrutture si giunge lentamente a riconnettersi energeticamente con tutto il corpo attraverso la respirazione e riacquistando una sensazione di vitalità ed autenticità mai sperimentate in precedenza.

Category
Benessere
Tags
analisi bioenergetica, Ansia, Stress
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